Con circa 4 miliardi e mezzo di persone al mondo connesse ad Internet, che rappresentano circa il 60% della popolazione mondiale, la rete è diventata il sistema nervoso del pianeta. Tra le varie attività che si sono trasferite nella dimensione digitale, le transazioni on line stanno crescendo in maniera esponenziale (crescita di oltre 1,3 milioni di consumatori nel 2020).
Oggi non solo le grandi multinazionali, ma anche le PMI fanno ampio uso della vetrina digitale e, con l’aumentare dei contratti conclusi on line (si pensi anche alla nuova utenza cosiddetta di prossimità), crescono parallelamente anche le controversie (di media, un consumatore su 5 riscontra problemi dopo avere concluso un acquisto in rete).
Agli operatori commerciali si aprono mercati in precedenza neppure immaginati, ma spesso fornitore e cliente finale si trovano molto distanti tra loro, si muovono secondo prassi commerciali differenti e frequentemente non parlano neppure la stessa lingua.
Per l’impresa che propone i propri prodotti e servizi attraverso sistemi di e-commerce sorge quindi l’esigenza di inserire nella propria piattaforma di vendita un sistema per gestire i reclami e dirimere le controversie on line in maniera economica, efficiente e vantaggiosa. Questo anche nell’ottica di fidelizzare e trattenere nel tempo il cliente, garantendone la soddisfazione post vendita e, contemporaneamente, consolidando una buona reputazione dell’azienda sul mercato.
Esistono infatti sistemi che consentono al consumatore, con pochi click, di accedere, gratuitamente dal sito web del fornitore, ad una procedura extragiudiziale (volontaria e alternativa a quella giudiziaria): proprio a tale fine è nata la piattaforma ODR della Commissione Europea (introdotta ai sensi dell’art. 14 del Regolamento n. 524/13 EU), un punto di accesso unico e multilingue a disposizione di tutti gli utenti dell’Unione per dirimere in via extragiudiziale le cosiddette controversie di consumo B2C sorte post acquisto sul web (l’indirizzo della piattaforma ODR comunitaria deve essere raggiungibile dalla home del sito dell’impresa con cui si stipula un contratto di acquisto di beni o servizi).
In tempo di distanziamento sociale e incremento vertiginoso degli acquisti on line, fornire al consumatore la possibilità di accedere a una procedura alternativa per risolvere digitalmente e velocemente i reclami è ormai una priorità assoluta (anche in considerazione delle annunciate conseguenze sanzionatorie delegate dall’art. 18 del predetto Regolamento agli Stati membri).
Insieme a primarie software house, aiutiamo le aziende a costruire le migliori esperienze di e-commerce, corredate da sistemi integrati di risoluzione delle controversie on line compliant con il GDPR e in grado di gestire anche il flusso di potenziale contenzioso generato, attraverso una stretta cooperazione uomo-macchina.
Assistiamo inoltre le imprese nella valutazione del rischio delle dispute sorte sui markeplace, offrendo consulenza specialistica sulle più innovative e rivoluzionarie piattaforme per la risoluzione delle controversie a distanza, anche al di fuori del paradigma B2C.
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